Criptointesa - 26* puntata

avatar
(Edited)

![](

La serata di giovedì trascorse senza particolari sussulti nella casa di Fabrizio e Greta, mangiarono in tutta tranquillità insieme al loro figlio Federico e dopo cena un film romantico per tutta la famiglia, il ragazzo ben presto andò nella sua cameretta lasciando i due coniugi davanti alla TV, terminato il cortometraggio si recarono a loro volta a letto, la prima ad addormentarsi fu Greta, Fabrizio impiegò parecchio tempo per riuscire a cadere tra le braccia di Morfeo ma ben prima dell'alba si svegliò, e da allora non ci fu più nulla da fare, un giro di qua, un giro di là, pancia sopra pancia sotto, di fianco, nulla, nessuna posizione riuscì a regalargli la tranquillità necessaria per ritrovare un sonno degno di essere chiamato tale, finalmente le prime luci della giornata, poi piano piano l'alba e infine le 7 e 30, l'orario per potersi alzare senza dare troppe spiegazioni, un paio di passaggi in bagno, una sostanziosa colazione, un'occhiata al TG e poi un saluto a Greta, si era fatta l'ora per aprire il negozio, giusto per escludere ulteriori sorprese e imprevisti accese il computer e controllò che non ci fossero messaggi di Gaia, tutto taceva, come aveva detto la ragazza, dopo una buona mattinata lavorativa a livello di incassi andò immediatamente a casa, doveva mangiare abbastanza in fretta, l'attendeva la prima chiamata vera e propria con Gaia, non se la sarebbe persa per nessun motivo al mondo...

Nonostante si ripetesse mentalmente di mangiare con tranquillità, in brevissimo tempo Fabrizio si ritrovò ad avere divorato il pranzo, erano solamente le 13 e 25, troppo presto ancora, troppo nervoso per farla franca, si inventò un finto mal di pancia per guadagnare tempo in bagno, una volta ritornato in salotto erano le 13 e 50, Greta era al telefono con una sua amica, Fabrizio controllava l'ora ad ogni minuto, un secondo gli sembrava un minuto e un minuto gli sembrava un'ora.

Dopo un'autentica maratona oraria arrivarono le 14 e 15, Greta era ancora al telefono, Fabrizio prese il giubbotto e salutò con un bacio Greta, che interrompendo un attimo la conversazione gli chiese se stesse andando in banca...

"In banca?!? Ma io non gli ho ancora detto che dovevo andare in banca, almeno non mi pareva, anzi, sono quasi sicuro, ma allora come fa a sapere questa cosa??", pensò Fabrizio, ma innescare una discussione su quell'argomento era l'ultima cosa che voleva, per cui semplicemente annuì e chiuse la porta dietro di sé.

Presa la vettura attivò il vivavoce, compose il numero di Gaia, salivazione a zero e cuore in gola, nulla, non raggiungibile, erano le 14 e 23, lo aveva detto che ci sarebbero potuto essere dei contrattempi, fece passare giusto 3 minuti, linea presa immediatamente, un trillo e una voce femminile dall'altra parte...

"Fabrizio??"

"Gaia??"

"Sì, ciao Fabrizio, felice di sentirti."

"Ciao Gaia, finalmente!! Come stai?"

"Uuhhhh Fabrizio, è dura, davvero, non va bene per niente."

"Spiegami."

"Certo, se hai tempo e voglia di ascoltarmi ti dirò tutto quanto."

"Sono qui per te, che bella voce che hai..."

"Grazie, anche tu hai dei toni molto piacevoli, allora puoi parlare??"

"Vai tranquilla, ho più di mezz'ora, come sei finita in ospedale??"

"Arrivo, scusami ma non è facile per niente, non è facile vuotare il sacco perché mi sento ancora male per quello che è successo, un incubo, una scena degna di un film horror ma purtroppo l'ho vissuta sulla mia pelle, non la augurerei nemmeno al mio peggior nemico."

"Cosa ti ha fatto quel bastardo??"

"Arrivo, scusa ancora, sto prendendo coraggio perché riaprire questa ferita così fresca fa male un casino, ma sento che dopo starò meglio, per cui la prima parte, quella più rilevante, è successa domenica, quando sono tornata dal lavoro, nel primo pomeriggio, saranno passate le 3 da pochi minuti, sono entrata in casa e non ti dico il casino che c'era in giro, una stalla, sacchetti di patatine in giro, lattine di birra qua e là, piatti sporchi sul tavolino, tovaglioli per terra, un macello, so perfettamente che devo stare zitta, che in quelle condizioni rischio una sua reazione anomala, che può mettermi le mani addosso per una mezza parola in più, ho cercato di andare verso l'angolo cottura, mi ha chiamato una prima volta, ho fatto finta di niente, se avessi potuto sarei scappata per un po' di tempo, magari avrei chiamato la mia amica, che sa tutto di quello che mi ha già fatto nel passato, ho provato a comporre il numero, ho fatto un errore, non mi sono accorta che ce l'avevo alle spalle, dovevo mandarle un messaggio, forse non di sarebbe alzato, forse l'avrei fatta franca, forse non si sarebbe scatenato contro di me, forse se non facevo nulla era meglio...."

Gaia incominciò a singhiozzare, sempre più forte, finché non fu un vero e proprio pianto a dirotto, Fabrizio fece passare del tempo per fare riprendere la donna, sentendo un calo nell'intensità del fluire delle emozioni di Gaia provò a rincuorarla...

"Sono qui tesoro, sono qui, anche se non vicino a te con la mia anima ti sono a fianco, vorrei solamente tenerti tra le braccia, e fronteggiare quell'essere di merda che ti sporca con la sua presenza, dimmi dove sei, invento una cazzata e lo sistemo per le feste, con la moto arrivo in un lampo, secondo me non sei troppo distante, dimmelo dai..."

"No, lascia perdere, ho già preso le mie contromisure, ha passato il segno, stavolta l'ha fatta troppo grossa, stavolta va a finire male, sono stanca di avere i suoi segni addosso, basta, basta, basta, non ne posso più, prima che la prossima volta mi metta sotto terra..."

"Ma cosa ti hai fatto??"

"Non ricordo bene dove sono rimasta con il racconto, comunque ho provato a telefonare e da dietro mi ha mollato un primo schiaffone, talmente forte che il cellulare è volato in mezzo alla stanza, poi un altro schiaffone, e un altro ancora, mi sono abbassata cercando di proteggere la faccia rannicchiandomi su me stessa, mi ha sferrato un calcio nella pancia che mi ha tolto il fiato, ho perso l'equilibrio e sono caduta, continua a urlarmi "Troia, chi volevi chiamare, faccio quel cazzo che mi pare con te, stronza, hai capito puttana, eehhh, puttana, puttana, le puttane devono fare le puttane, hai capito???", mi ha tirato per i capelli fino al divano, figurati, sono sì e no 50 chili, lui un orso bruto che peserà il doppio di me, ubriaco fradicio, come potevo difendermi, cercavo solo di limitare i danni, di uscirne con le minori conseguenze possibili, ma quello che era successo non era nulla, in confronto a quello che mi ha fatto poi, scusa, ho bis-..so..gno di u..u..na p..a..u..--sa, as--..pe..-tta..."

Continua....

Posted using Partiko Android



0
0
0.000
5 comments
avatar

Congratulations @mad-runner! You have completed the following achievement on the Steem blockchain and have been rewarded with new badge(s) :

You published a post every day of the week

You can view your badges on your Steem Board and compare to others on the Steem Ranking
If you no longer want to receive notifications, reply to this comment with the word STOP

To support your work, I also upvoted your post!

Do not miss the last post from @steemitboard:

SteemitBoard supports the SteemFest⁴ Travel Reimbursement Fund.

You can upvote this notification to help all Steem users. Learn how here!

0
0
0.000
avatar

Senza dubbio sono brutte cose.
Non riesco a capire come ci si possa accanire così verso una donna o un bambino.
Forse perché se per Gaia il doppio di 50 kg é un orso bruno... Allora io sono un grizzly ahahha

0
0
0.000
avatar

È facile fare i fenomeni con una donna, un po' diverso il discorso quando parli da uomo a uomo, lì le variabili aumentano a dismisura, se si ragiona solo con la forza bruta la donna purtroppo paga conseguenze pesanti, spesso letali, eccoti una bella !BEER

Posted using Partiko Android

0
0
0.000
avatar

Che dire... Ero rimasta indietro ma arrivata qua ho avuto i brividi.

!BEER

Posted using Partiko Android

0
0
0.000
avatar

Non voglio dirti nulla, vai pure avanti....

!BEER

0
0
0.000