Strane storie: Atlantropa

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Riprendo sta rubrica che c'ha le ragnatele. La mia costanza nel fare le cose fa sempre schifo ma mi dovete pigliare così come sono. Se non altro torno con una di quelle storie assurde, decisamente assurde, che pochi conoscono.

Siamo dopo la prima guerra mondiale, e ben prima del secondo conflitto. Gli anni 20. Un periodo storico pieno di utopie sulla capacità umana, nella sua tecnologia e nel suo sviluppo scientifico, rendono euforici gli intellettuali circa il futuro. Infatti in quel periodo si fantasticano un sacco di visioni nei più svariati campi.

Un architetto tedesco, Herman Sörgel, teorizza e porterà avanti sino alla morte, e persino ben oltre tramite i suoi "discepoli", il progetto di Atlantropa.

Cosa si tratta? Sörgel venuto a conoscenza del Mare Mediterraneo e del suo particolare ridotto ricambio marino dovuto allo stretto di Gibilterra, vaticina sul fatto di creare una enorme diga proprio sullo stretto medesimo. Questa di fatto bloccando il flusso verso il Mediterraneo costringerebbe il mare stesso ad una progressiva evaporazione "producendo" nuove terre emerse. Il piano poi prevedeva anche le fasi realizzative, ovvero dopo un iniziale abbassamento si sarebbero dovute creare altre dighe, una tra l'attuale Sicilia e Tunisi.

Quello teorizzato da Sörgel non è solo un piano di ingegneria o architettura, ma un vero e proprio manifesto tipico degli anni 20. L'idea di base è una fratellanza tra i popoli europei e che da questo mega-progetto avrebbero avuto solo vantaggi. La enorme diga di Gibilterra avrebbe generato corrente utile per moltissime popolazioni. Le terre emerse sarebbero diventate fertili e quindi utili per l'agricoltura oltre che per favorire i trasporti, anche con l'Africa.

Sul continente Africano poi era prevista la realizzazione di altre dighe interne per realizzare "il mare del Congo" che avrebbe permesso di irrigare il Sahara rendendolo a sua volta fertile.

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Image by _Marion from Pixabay

Il progetto però non piaceva ad Hitler, non tanto dal punto di vista ingegneristico, ma quello sul piano del manifesto. Hitler voleva la supremazia tedesca e non la fratellanza. Sörgel, non sappiano se per portare avanti la sua idea o per convinzioni personali, abbracciò le leggi razziali di allora. Arrivando a dichiarare che "se i bianchi avessero voluto mantenere il controllo del continente africano avrebbero dovuto controllare la popolazione di colore". Nell'alleanza con Roma lo stesso Sörgel cerca le simpatie di Mussolini per portare avanti Atlantropa. I giornali italiani lo bollano come un "bizzarro sogno tedesco", anche perché vedono come una minaccia la perdita di Genova e Trieste come porti, in favore di quelli olandesi. Tra l'altro in questa considerazione Sörgel si trova a dover pensare a problemi di tipo storico, come Venezia. Non era possibile nemmeno per lui che la città lagunare perdesse le sue prerogative, quindi si inventò una sorta di canale lunghissimo che sarebbe arrivato sino alla fine dello stivale con il solo scopo di alimentare l'afflusso d'acqua alla città veneta. Proprio da particolari come questo si capisce come tutto l'impianto sia utopico quanto strampalato, visto che al limite, follia per follia, dirottare il Piave e il Tagliamento per "allagare" la laguna avrebbero avuto lo stesso impatto.

Sörgel muore nel 1952, mentre l'Istituto per Atlantropa rimane in funzione fino al 1958 quando viene definitivamente chiuso poiché considerato un progetto "superato".

Le follie visionarie di Sörgel erano fin troppo teoriche e non consideravano una mole di complicazioni, molte delle quali effettivamente sconosciute o per nulla considerate al suo tempo. Sicuramente se fosse stato realizzato anche solo parte di questo progetto, il danno ambientale sarebbe stato di portata planetaria con effetti imprevedibili quanto devastanti.

Oggi abbiamo un esempio con dati storici e che corrisponde al prosciugamento del mare di Aral il cui disastro ambientale non è nemmeno ancora del tutto compreso a livello scientifico e non sappiamo con esattezza gli effetti su scala planetaria.

Paradossalmente proprio la Seconda Guerra Mondiale ci hanno "protetto" da questa potenziale follia, che visto il periodo e le utopie di allora non è detto che non vedesse la sua parziale, o iniziale realizzazione. Un danneggiamento dello stretto di Gibilterra, anche nel senso contrario cioè aumentando il flusso d'acqua verso il nostro mare interno, sarebbe comunque stato un danno di dimensioni incalcolabili.

Maggiori info: Wikipedia



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