Fatti anche tu un recovery account

Oggi l'ottimo PeakD mi "bacchetta" sul fatto che non ho ancora fatto un recovery account. In effetti la cosa mi era nota, ma non l'avevo mai fatto. E niente.. visto che il periodo di rotture di ca@#i della vita è pienamente assodato, meglio levarsi le incombenze. Che la sfiga si sa avere dieci decimi di vista.

Ho quindi fatto sto recovery-account, ci vorrà un mese (mortacci de pippo) perché diventi operativo. La questione mi sembra piuttosto chiara. Nel passaggio da Steem ad Hive, il recovery account è rimasto in carico all'account steem la cui proprietà è "parlante". Siccome a differenza dell'altro ameno luogo non si fanno porcherie, come scrivere codice con lo scopo di buttare fuori la gente, si è scelta la strada più lunga e tortuosa. Ma moralmente corretta.

L'unica cosa che non ho capito, ma se qui il recovery restava a Steem per un tecnicismo, in Steem che non avevo mai sentito parlare di sta cosa, come diavolo funzionava? Boh..

Se per un assurdo teorico succedesse qualcosa (di grave) quelli di Steem si troverebbero tre quarti di Hive in loro possesso. Immagino sia il sogno erotico ricorrente di Justin Sun.

Quindi è necessario dichiarare un recovery account che può essere un secondo account su Hive in nostro possesso, o dichiarare quello di qualcuno veramente fidato. La seconda strada è sconsigliabile, anche perché come detto in precedenza, se cambiamo idea ci vuole un mese. Poi chiaramente dovrebbe succedere l'irreparabile, ovvero perdere le chiavi. Cosa difficile ma non impossibile.

Facendo un secondo account (ad esempio usando la registrazione gratuita di PeakD) si avrebbe l'implicito effetto di duplicare il numero di account, una mezza bugia che però potrebbe fare bene alla piattaforma. D'altronde Facebook ha metà utenti che sono zombie. La stessa interfaccia di PeakD poi permette di switchare (cambiare) tra l'account primario e quello di recovery se ne abbiamo necessità. In ogni caso l'account su Hive non ha scadenze e rimane attivo virtualmente per sempre.

Quindi non posso che esortare con lo slogan "fatti anche tu un recovery account"