(🇮🇹 ITA) POST-TRUTH 2⃣ La verità - (🇪🇸 ESP) POST-TRUTH 2⃣ La verdad

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🇮🇹 VERSIONE ITALIANA 🇮🇹

🇪🇸 Versión española abajo 🇪🇸

Capitolo anteriore:

1. Gli inuit


Questo è forse l'argomento più complicato da affrontare.

L'umanità si è sempre chiesta quale sia la verità e ancora oggi è un argomento molto discusso e questo capitolo non pretende dare una risposta definitiva o approfondire il tema (una vita sola non basterebbe), ma solo farci riflettere e incoraggiarci a continuare a investigare.
La questione della verità può essere affrontata con diversi approcci: giuridico, spirituale, logico-matematico, filosofico e scientifico.

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Si può considerare Aristotele come uno dei padri della scienza e della filosofia, colui che ha posto le basi dell'argomentazione logica e del ragionamento deduttivo, induttivo e abduttivo.

Un breve ripasso.

Ragionamento deduttivo:

Il ragionamento deduttivo, detto anche logica deduttiva, è il processo di ragionamento a partire da una o più affermazioni (premesse) per giungere a una conclusione logicamente certa.
Esempio:

  1. Tutti gli uomini sono mortali. (Prima premessa)
  2. Socrate è un uomo. (Seconda premessa)
  3. Pertanto, Socrate è mortale. (Conclusione)
    Fuente: Everipedia, Deductive_reasoning

(Da notare che ho sostituito Wikipedia con Everipedia, il suo equivalente blockchain, EOS esattamente. Un altro piccolo passo verso la transizione).

Se le premesse sono vere (se tutti gli uomini sono mortali e se Socrate è un uomo), possiamo dire che anche la conclusione è vera. Prima di dare per scontata la premessa tutti gli uomini sono mortali dobbiamo assicurarci di aver osservato davvero tutti gli uomini e di non averne trovato nessuno immortale.

Ragionamento induttivo:

Il ragionamento induttivo è un metodo di ragionamento in cui si ritiene che le premesse forniscano una prova della veridicità della conclusione; questo è in contrasto con il ragionamento deduttivo. Mentre la conclusione di un argomento deduttivo è certa, la verità della conclusione di un argomento induttivo può essere probabile, sulla base delle prove fornite.
Fuente: Everipedia, Inductive_reasoning

Seguendo l'esempio di prima, lo schema di ragionamento sarebbe:

  1. Socrate è un uomo. (Prima premessa)
  2. Socrate è mortale. (Seconda premessa)
  3. Pertanto, tutti gli uomini sono mortali. (Conclusione)

È evidente che questo tipo di ragionamento è più limitato e il risultato si avvicinerà alla verità quanto più uomini osserviamo, invece d'indurre conclusioni basate esclusivamente sull'osservazione della mortalità e dell'umanità di Socrate.

Ragionamento abduttivo:

Il ragionamento abduttivo è una forma di inferenza logica che inizia con un'osservazione o un insieme di osservazioni e poi cerca di trovare la spiegazione più semplice e probabile per le osservazioni. Questo processo, a differenza del ragionamento deduttivo, produce una conclusione plausibile ma non la verifica in modo positivo. Di conseguenza, le conclusioni abduttive sono qualificate come se avessero un residuo di incertezza o dubbio, che viene espresso in termini di ritiro come "migliore disponibile" o "più probabile".
Fuente: Everipedia, Abductive_reasoning

  1. Socrate è mortale. (Prima premessa)
  2. Tutti gli uomini sono mortali. (Secondo Premessa)
  3. Pertanto, Socrate è un uomo. (Conclusione)

Anche questo metodo ha i suoi limiti, come potete osservare. È probabile che Socrate sia un uomo, sulla base di queste due premesse, ma la conclusione potrebbe essere sbagliata e Socrate potrebbe anche essere il gatto del mio vicino (sebbene porti il nome del filosofo greco esia mortale anche lui, purtroppo).
In questo caso le conclusioni propongono ipotesi alternative e si tratta del metodo su cui si basano la creatività e la soluzione dei problemi.
La conclusione dovrebbe far sorgere una domanda che dovrebbe essere verificata piuttosto che fornire una prova irrefutabile.
Socrate è un uomo?
Come minimo dovremmo cercare di conoscere il Socrate di cui stiamo parlando per scoprirlo.

Come avrete notato da questi esempi, anche se le conclusioni a cui siamo giunti sono vere in questo caso, il metodo che abbiamo seguito non è sempre stato il più appropriato e potrebbe trarci in inganno se diamo per scontate queste conclusioni senza considerare i limiti che abbiamo menzionato.

Nella sua Metafisica, Aristotele ci dice:

Dire di ciò che è che non è, o di ciò che non è che è, è falso; dire di ciò che è che è, o di ciò che non è che non è, è vero.
Vero e falso non si trovano nelle cose ma nel pensiero soltanto.

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Nel Medioevo le culture islamiche si eccelsero per le loro verità matematiche, mentre in Europa l'idea più accettata era che la verità è rappresentata da Dio e solo può essere rivelata.
Anni bui di verità assoluta che deve essere difesa con unghie e denti.
Soprattutto da un altro metodo di ricerca della verità che non sia la rivelazione divina.
E se qualcuno ha delle rivelazioni che non corrispondono a quelle che qualcun' altro potrebbe aver avuto?
La nostra cultura influenza le rivelazioni che possiamo avere?

Nel XIII secolo Tommaso d'Aquino univa le idee di Platone e di Aristotele e, pur credendo che una parte della verità potesse solo essere rivelata, era anche convinto che l'uomo possedesse razionalità sufficiente per arrivare ad alcune verità con il suo intelletto e che questo non dovesse generare conflitti:

La veritá si trova prima di tutto nella comprensione piuttosto che nelle cose. La ragione del vero consiste nell'adeguatezza della cosa e nella comprensione.
Tommaso d'Aquino

Un concetto rivoluzionario che introdusse la materia fisica e pagana di Aristotele nella verità cattolica.
Questo concetto è oggi generalmente accettato come semplificazione:

La verità come adattamento dell'intendimento alle cose.

Che cosa significa?

Se credo che una scatola contenga 1000 palline è facile verificare questo adattamento alla realtà delle cose, posso contarle e sapere facilmente se sono 1000 o no.

Ma le cose non sono sempre così semplici.

Immaginate una palla che ha un lato bianco e un lato nero e un osservatore da ogni lato in modo che uno veda solo la parte bianca e l'altro solo la parte nera.
E ora chiediamo di che colore è la palla.

Nera, bianca?

Come osservatori esterni sappiamo che nessuno mente e che ognuno ha la sua verità dal suo punto di vista.

Un altro concetto ampiamente accettato è che la verità dipende dalla prospettiva e dal contesto.

Un esempio classico è l'immagine che genera una illusione ottica in cui si può vedere una giovane e un'anziana allo stesso tempo.

Complichiamo un po' la situazione.

Immaginiamo un gruppo di persone che non hanno mai visto l'immagine della giovane e dell'anziana e non sanno che si tratta di un'illusione ottica.
Dividiamo il gruppo in due e mostriamo a uno di loro un'immagine simile di una donna anziana e all'altro di una giovane donna, come quelle che potete vedere in questa pagina, e chiediamo di nuovo cosa vedono.

Cosa pensate?
Esattamente, siamo riusciti a influenzare la loro percezione della verità. Vediamo il mondo attraverso la lente della nostra esperienza.

Questo ci porta a un'altra grande distinzione: la verità oggettiva e soggettiva, come @libertycrypto27 ha commentato nel precedente post d'introduzione.
Poche verità possono essere considerate oggettive, anche se possiamo supporre alcune di esse come tali nel loro contesto.

Se dico che sono italiana, possiamo dire che ció è vero oggettivamente e nel suo contesto. Ma in realtà non sarebbe vero dal punto di vista di chi non riconosce lo Stato italiano, ad esempio. Se ipotizziamo che viviamo in una simulazione, come ipotizzato da GPT-3 nel capitolo anteriore, si capisce bene che l'essere italiana potrebbe non avere alcun senso.

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Dovettero passare ancora molti anni dopo San Tommaso d'Aquino, prima che i roghi dell'inquisizione lasciassero il posto al fluire libero della ragione e alla nascita del metodo scientifico di cui vi parlerò nel prossimo capitolo.

Prima di lasciarvi, vorrei citare un altro approccio alla verità che è quello delle filosofie e delle religioni orientali, forse l'approccio più vicino al metodo scientifico che anche cerca la verità attraverso l'indagine critica.

Scienza e spiritualità erano un tutt'uno agli inizi della storia conosciuta, ricordiamo gli egiziani e le culture sudamericane e le loro conoscenze avanzate di astronomia o di costruzione, o gli antichi alchimisti.
Dopo che molti hanno perso la vita sul rogo per difendere una verità osservata rispetto a una rivelata, non sorprende che questa scissione sia diventata sempre più rilevante.

È davvero necessaria questa divisione?

E se il fulcro del metodo scientifico e quello spirituale fossero solo le due facce di una palla bianca e nera allo stesso tempo, o l'immagine di una giovane e di un'anziana?

Da questo punto di vista, penso che tutti noi possiamo percepire il pericolo di voler ostinatamente vedere le cose esclusivamente dal nostro punto di vista e di pretendere di avere delle verità assolute e oggettive.

Vi lascio con alcuni estratti del prologo del libro L'universo in un solo atomo del Dalai Lama, che riassume questo post e anche la mia visione, costituendo per me una grande fonte di ispirazione. Non potrei esprimerlo con parole migliori.

Al prossimo capitolo nel quale, come ho detto prima, rifletteremo sul metodo scientifico.

Il mistero degli Inuit dovrà aspettare ancora qualche puntata.
Non li ho dimenticati.

La mia fiduciosa incursione nella scienza è dovuta alla mia convinzione fondamentale che sia la scienza che il buddismo mirano a comprendere la realtà attraverso l'indagine critica: se l'analisi scientifica potesse dimostrare al di là di ogni dubbio che certi presupposti del buddismo sono falsi, dovremmo accettare le scoperte della scienza e abbandonare tali presupposti.
[...]
Man mano che la mia comprensione della scienza aumentava, diventava sempre più gradualmente evidente che, in termini di comprensione del mondo fisico, in molte aree del pensiero buddista tradizionale le nostre teorie e spiegazioni sono rudimentali rispetto a quelle della scienza moderna.
[...]
Il presente libro non è un tentativo di unificare la scienza con la spiritualità (il buddismo è l'esempio che conosco meglio) ma uno sforzo di esaminare due importanti discipline umane, con l'obiettivo di sviluppare un modo più olistico e integrato di comprendere il mondo che ci circonda, una formula che esplora in profondità il visibile e il non visibile, cercando prove supportate dalla ragione.
[...]
Credo che la spiritualità e la scienza siano approcci analitici diversi ma complementari, che condividono lo stesso obiettivo finale, la ricerca della verità.
[...]
Aggiungo che con questo resoconto del mio viaggio personale vorrei sottolineare ai milioni di buddisti di tutto il mondo la necessità di prendere sul serio la scienza e di includere le sue scoperte fondamentali nella loro visione del mondo.
L'universo in un solo atomo, Dalai Lama

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Pics dei separatori On the Shoulders of the Giants by @maruskina
Utilizzati anteriormente nel post

Un tesoro nascosto in una moneta da 2 Sterline AKA I miei obiettivi su Steemit Hive


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🇪🇸 VERSIÓN ESPAÑOLA 🇪🇸


Capítulo anterior:

1. Los inuit


Quizá este sea el argumento más complicado de tratar.
Desde siempre la humanidad se ha preguntado qué es la verdad y aún hoy es un tema muy debatido y este capitulo no pretende dar ninguna respuesta definitiva o profundizar en él (no alcanzaría con una vida), solo hacernos reflexionar y animaros a seguir investigando.

La cuestión de la verdad se puede abordar desde distintos enfoques: jurídico, espiritual, lógico-matemático, filosófico y científico.

Vamos a intentarlo.

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Podríamos decir que Aristóteles es uno de los padres de la ciencia y de la filosofía, el que puso las bases de la argumentación lógica y del razonamiento deductivo, inductivo y abductivo.

Un pequeño repaso.

Razonamiento deductivo:

El razonamiento deductivo, también llamado lógica deductiva, es el proceso de razonamiento a partir de una o más afirmaciones (premisas) para llegar a una conclusión lógicamente cierta.
Ejemplo:

  1. Todos los hombres son mortales. (Primera premisa)
  2. Sócrates es un hombre. (Segunda premisa)
  3. Por lo tanto, Sócrates es mortal. (Conclusión)
    Fuente: Everipedia, Deductive_reasoning

(Notar que he sustituto Wikipedia por Everipedia, su equivalente basado en blockchain, EOS exactamente. Otro pequeño paso hacia la transición).

Si las premisas son verdaderas (si todos los hombres son mortales y si Sócrates es un hombre) podemos afirmar que la conclusión también es verdadera. Antes de dar por cierta la premisa todos los hombres son mortales deberíamos asegurarnos de que hemos observado todos los hombres y que no hemos encontrado ninguno que es inmortal.

Razonamiento inductivo:

El razonamiento inductivo es un método de razonamiento en el que se considera que las premisas aportan alguna prueba de la verdad de la conclusión; esto contrasta con el razonamiento deductivo. Mientras que la conclusión de un argumento deductivo es segura, la verdad de la conclusión de un argumento inductivo puede ser probable, basándose en las pruebas aportadas.
Fuente: Everipedia, Inductive_reasoning

Siguiendo el mismo ejemplo anterior el esquema de razonamiento sería:

  1. Sócrates es un hombre (Primera premisa)
  2. Sócrates es mortal (Segunda premisa)
  3. Por lo tanto, todos los hombres son mortales. (Conclusión)

Es evidente que este tipo de razonamiento es más limitado y el resultado se acercará más a la verdad cuántos más hombres observemos en lugar de inducir conclusiones basándonos exclusivamente sobre la observación de la mortalidad y humanidad de Sócrates.

Razonamiento abductivo:

El razonamiento abductivo es una forma de inferencia lógica que comienza con una observación o conjunto de observaciones y luego busca encontrar la explicación más simple y más probable para las observaciones. Este proceso, a diferencia del razonamiento deductivo, produce una conclusión plausible pero no la verifica positivamente. Por consiguiente, las conclusiones abductivas se califican como si tuvieran un remanente de incertidumbre o duda, que se expresa en términos de retiro como "mejor disponible" o "más probable".
Fuente: Everipedia, Abductive_reasoning

  1. Sócrates es mortal (Primera premisa).
  2. Todos los hombres son mortales (Segunda premisa).
  3. Por lo tanto, Sócrates es un hombre (Conclusión).

Este método también tiene su limitaciones como podrán observar. Es probable que Sócrates sea un hombre, basándonos sobre estas dos premisas, pero la conclusión puede ser equivocada y Sócrates podría ser el gato de mi vecina (aunque lleve el mismo nobre del filosofo griego y sea mortal él también, desgraciadamente).

En este caso las conclusiones proponen hipótesis alternativas y este es el método en el que se basa la creatividad y la solución de problemas.
La conclusión debería dar pié a una pregunta que deberíamos verificar más que a una evidencia irrefutable.

¿Es Sócrates un hombre?
Qué menos que ir a conocer el Sócrates del que estamos hablando para averiguarlo.

Como han podido observar con estos ejemplos, aunque las conclusiones a las que hemos llegado son verdaderas en este caso, el método que hemos seguido no siempre ha sido el más adecuado y podría traernos en engaño si damos por validas dichas conclusiones sin considerar las limitaciones que hemos mencionado.

En su Metafísica, Aristóteles nos dice:

Es falso afirmar que lo que es no es o que lo que no es es. Pero es verdadero afirmar que lo que es es y lo que no es no es.
La falsedad y la verdad no se dan en las cosas, sino en el pensamiento.

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En la edad media las culturas islámicas destacaron por las verdades matemáticas mientras que en Europa la idea más aceptada era que la verdad es representada por Dios y solo puede ser revelada.
Años oscuros de la verdad absoluta que hay que defender con uñas y dientes.
Sobretodo de otro método para buscar la verdad que no sea la revelación divina.
¿Y si alguien tiene revelaciones que no concuerdan con las que puede haber tenido otro?
¿Influye nuestra cultura en las revelaciones que podamos tener?

En el siglo XIII Tomas d'Aquino funde las ideas de Platón y Aristóteles y, aún creyendo que parte de la verdad solo puede ser revelada, también está convencido que el hombre posee suficiente racionalidad para llegar ad algunas verdades con su intelecto y que esto no tiene que generar conflicto:

Lo verdadero se encuentra con prioridad en el entendimiento más bien que en las cosas. La razón de lo verdadero consiste en la adecuación de la cosa y el entendimiento.
Tomás de Aquino

Todo un concepto revolucionario que introducía la materia física y pagana de Aristóteles en la verdad católica.
Esta concepción en general hoy es la más aceptada como simplificación:
La verdad como adecuación del entendimiento a las cosas.

¿Qué significa?

Si creo que una caja contiene 1000 pelotas es fácil comprobar esta adecuación a la realidad de las cosas, puedo contarlas y saber fácilmente si son 1000 o no.

Pero las cosas no siempre son así de sencillas.

Imaginen una pelota que tiene un lado blanco y uno negro y un observador en cada lado de manera que uno vea solo la parte blanca y otro solo la parte negra.
Y ahora preguntemos de que color es la pelota.

¿Negra, blanca?

Como observadores externos sabemos que nadie está mintiendo y que cada uno tiene su verdad desde su punto de vista.

Otro concepto ampliamente aceptado es que la verdad depende de una perspectiva y contexto.
Un ejemplo clásico es la imagen con una ilusión óptica en la que se puede ver una joven y una anciana a la vez.

Compliquemos un poco la situación.

Imaginemos un grupo de personas que nunca han visto la imagen de la joven y la anciana y no saben que es una ilusión óptica.
Dividimos el grupo en 2 y a uno le enseñamos primero una imagen similar a una anciana y al otro la de una joven, como las que podéis ver en esta pagina, y volvemos a preguntar qué es lo que ven.

¿Qué creen?
Exacto, hemos conseguido influir sobre su percepción de la verdad. Vemos el mundo a través de la lente de nuestra experiencia.

Esto nos lleva a otra gran distinción: verdad objetivas y subjetivas, como comentaba @libertycrypto27 en el anterior post de introducción.
Pocas verdades se pueden considerar objetivas, aunque podemos asumir algunas como tales en su contesto.

Si digo que soy italiana, podemos decir que esto es verdadero objetivamente y en su contexto. Pero en realidad no lo sería desde el punto de vista de alguien que no reconoce el Estado italiano, por ejemplo. Si asumimos que esta es una simulación como suponía GPT-3 en el anterior capítulo entendéis que el ser italiana podría no tener ningún sentido.


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Tenían que pasar aún muchos años después de San Tomás de Aquino antes de que las hogueras de la inquisición dejaran paso al libre fluir de la razón y al nacimiento del método científico del que os hablaré en el siguiente capitulo.
Antes de dejaros quería mencionarnos otro enfoque hacia la verdad que es el de las filosofías y religiones orientales, quizá el enfoque más parecido al método científico que también buscan la verdad a través de la investigación critica.

Ciencia y espiritualidad estuvieron ligadas en los principios de la historia conocida, recordemos los egipcios y las culturas sudamericanas y sus avanzados conocimientos de astronomía o edificación, o los antiguos alquimistas.
Después de que muchos perdieran la vida en las hogueras por defender una verdad observada en contraposición con la verdad relevada, no es de extrañar que esta escisión se hiciera más relevante.

¿De verdad es necesaria esta división?
¿Y si el enfoque del método científico y el espiritual fueran solo los dos lados de una pelota blanca y negra a la vez, o de una imagen de una joven y una anciana?

Desde esta perspectiva, creo que todos podemos ver el peligro de obstinarnos a querer ver las cosas exclusivamente desde nuestro punto de vista y pretender tener verdades absolutas y objetivas.

Me despido con algunos extractos del prologo al libro El universo en un solo átomo del Dalai Lama, que resume este post y también mi visión, constituyendo para mi una gran fuente de inspiración.
Yo no podría expresarlo con mejores palabras.

Hasta el próximo capitulo en el que, como os mencioné antes, reflexionaremos sobre el método científico.

El misterio de los inuit tendrá que esperar unos capítulos más.
No me he olvidado de ellos.

Mi confiada incursión por la ciencia se debe a mi convicción fundamental de que tanto la ciencia como el budismo se proponen comprender la realidad por medio de la investigación critica: si el análisis científico pudiera demostrar sin lugares a dudas que determinados postulados del budismo son falsos, deberíamos aceptar los hallazgos de la ciencia y abandonar dichos postulados.
[..]
En medida en que mi comprensión de la ciencia aumentaba, se me fue haciendo gradualmente evidente que, en lo que al entendimiento del mundo físico se refiere, en muchísimas áreas del pensamiento budista tradicional nuestras teorías y explicaciones son rudimentarias, si las comparamos con aquellas de la ciencia moderna.
[..]
El presente libro no constituye un intento de unificación de la ciencia con la espiritualidad (siendo el budismo el ejemplo que conozco mejor) sino un esfuerzo por examinar dos importantes disciplinas humanas, con el propósito de desarrollar una manera más holística y integrada de comprender el mundo que nos rodea, una formula que explore en profundidad lo visible y lo no visible, por medio de la búsqueda de pruebas refrentadas por la razón.
[...]
Creo que la espiritualidad y la ciencia constituyen aproximaciones analíticas diferentes aunque complementarias entre sí, que comparten el mismo objetivo ulterior, la búsqueda de la verdad.
[..]
Debo añadir que con este relato de mi viaje personal desearía recalcar a los millones de budistas de todo el mundo la necesidad de tomarse la ciencia en serio y de incluir sus descubrimientos fundamentales en su visión del mundo.
El universo en un solo atomo, Dalai Lama

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Pics de los separadores On the Shoulders of the Giants by @maruskina
Utilizados anteriormente para el post

Un tesoro escondido en una moneda de 2 Esterlinas AKA Mis objetivos en Steemit Hive



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16 comments
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@tipu curate

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Grazie mille @poliwalt10 per il tipu!
Baci, !BEER & abbracci 😘 🍻 🤗

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Figurati @maruskina, meritatissimo!

Hai parlato di capitoli precedenti che sicuramente ho perso, non hai scritto su OdB vero?
Vado a controllare nel tuo profilo più tardi. Non ti vedevo scrivere da un sacco e potrei avere materiale da recuperare, sperando sia ancora "curabile". 😀

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Solo un capitolo, non ti sei perso molto!
Grazie per prendertene cura

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Ciao @maruskina e che onore essere stato menzionato in tuo post
Sei mancata per un pò ma con questi tuoi bellissimi post hai colmato il vuoto temporale della tua assenza da scrittrice...
Vado subito a leggere il tuo successivo post
Un mega abbraccio e una !BEER ;)

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Grazie mille! Sono contenta che apprezzi i miei post!
Sto cercando di farmi perdonare per l'assenza. 😜
Baci, !BEER & abbracci 😘 🍻 🤗

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Ho letto il tuo ultimo post e sono andato a rileggermi i precedenti.
Su questo tema si può passare un tempo infinito.
Anch'io mi sono appassionato a certe tematiche e spesso riassumerle è complicato.
Ci ho provato anche con delle canzoni ma aggiungere alla difficoltà dell'argomento pure la rima mi ha portato via un sacco di tempo.
Ti allego il link del brano così se ti fa piacere puoi ascoltare.

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Grazie @robibasa per il tuo commento e per il link al tuo brano!
L'ho ascoltato già due volte e penso che hai fatto un gran lavoro nel cercare di trasmettere con la tua musica e la tua poesia questo argomento su cui, come hai detto, ci si può passare un tempo infinito.
Lungi da me distorcere il brano con la mia interpretazione e verità soggettiva, ma, con il vostro permesso, mi piacerebbe usarlo come banda sonora per uno dei miei capitoli di questa serie di post. Precisamente per il capito in cui spiegherò il titolo della serie, post-truth, post-verità.
Sembra tutto vero.
Non avrei saputo riassumerlo in modo più poetico!
¡Me ha encantado!

Polvere di stelle proprio nella notte in cui stai guardando il cielo.
Cadono le stelle piovono sopra di noi,
sembra tutto vero
.

Se questa mia riflessione ti ha ricollegato a questo brano, penso che stiamo più o meno osservando la verità dalla stessa prospettiva.

Grazie ancora una volta e complimenti per il gran brano a te e al tuo gruppo!

Baci, !BEER & abbracci 😘🍻🤗

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Sarebbe un vero piacere se il brano lo usassi come banda sonora... noi scriviamo e poi le canzoni vanno dove devono... con le loro gambe.
Il bello delle canzoni è che non possono essere distorte con verità soggettive... ognuno ne assorbe quello che gli serve.
Nel ritornello abbiamo cercato di ' raccontare ' anche quello di cui parlavi nel tuo post dove facevi l'esempio di rb&b.
La meraviglia del caso, che caso dopo caso ha portato alla nostra nascita partendo da ciò che ha creato le stelle.
Racchiudendo l'immagine in una pioggia di stelle, proprio in quel momento... mentre distratto butti lo sguardo su.
Così in alto... così in basso.

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Grazie @robibasa per condividere questi dettagli backstage sul brano.
Forse la magia delle canzoni sta nel fatto che nell'arte ci possiamo permettere questa soggettività che ci fa rivivere queste storie universali, come la nascita di AirB&B o del vostro gruppo.
Quel momentum di culo di cui parlavamo nell'altro post e di cui ancora non conosciamo le dinamiche che però riesce sempre a meravigliarci.

Baci, !BEER & abbracci 😘🍻🤗

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