(🇮🇹 ITA) POST-TRUTH 1⃣3⃣ Sfumature - (🇪🇸 ESP) POST-TRUTH 1⃣3⃣ Matices

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🇮🇹 VERSIONE ITALIANA 🇮🇹


🇪🇸 Versión española abajo 🇪🇸


Capitoli anteriori:

1. Gli inuit
2. La verità
3. Metodo scientifico
4. La crisi della riproducibilità
5. p-hacking
6. Velocità
7. Status ed efficenza
7. 1 Cio che è tuo è mio
8. Ordine nel caos
9. Momentum
10. Cigno Nero
11. Antifragile
12. Frattale


Abbiamo visto ieri come Nassim Taleb si sia convertito in un punto di riferimento per coloro che vedono i limiti e la fragilità dei sistemi centralizzati come i governi e le grandi corporazioni, e in particolare della comunità crypto.

Fino all'arrivo del coronavirus, come vi accennai ieri.

La posizione di Taleb sulla pandemia è stata percepita come un tradimento di questi stessi principi di decentramento, di non intervento da parte dello Stato e del liberalismo Hayekiano, da molti bitcoiners, soprattutto dai massimalisti (quelli che sostengono che solo dovrebbe esistere Bitcoin).

Taleb twittò una citazione di Hayek sulla necessità dell' intervento statale con funzione protettiva in caso di violenza, epidemie o catastrofi naturali, in risposta agli pseudo-liberali Hayekiani, come li ha definiti, che lo avevano accusato di ipocrisia.

In risposta Giacomo Zucco, uno dei più influenti bitcoiner massimalisti italiani, twittó:

1) Diventare famosi divulgando i vantaggi dello scetticismo indipendente dall'accademia, del localismo antifrode e delle esigenze della pelle in gioco,
2) utilizzare argomenti ex auctoritate per imporre una pianificazione centrale globale da parte di burocrati e politici senza remore come la migliore gestione del rischio.🤮

Taleb inviò un retwitt con la sua risposta:

1) Lo spiego nelle trasformazioni di scala di Skin in the Game: Bitcoin è una buona idea, ma quasi tutti i bitcoiners sono dei completi idioti, non riescono a cogliere le sfumature al di là dei biscotti della fortuna.
2) La mia idea è che lo stato (frattale) è necessario SOLO per i rischi sistemici della coda, non per giocare con la vita quotidiana. Come con i farmaci.
Nassim Taleb

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Come vi dissi, è da qualche settimana che sto leggendo questo autore, e mentre scopro alcune idee, citazioni, mi piace cercare su internet per confrontare altri punti di vista, o per ampliare concetti e dati del libro. Così come il concetto del cigno nero mi fece pensare immediatamente all'attuale pandemia, anche se erroneamente, il concetto di antifragile mi fece pensare a Bitcoin e alla tecnologia blockchain.

Apro Google e digito le parole Nassim Taleb Bitcoin e i risultati che appaiono nelle prime pagine hanno quasi tutte il titolo:

Quasi tutti i bitcoiner sono dei completi idioti.

Alcuni si sono persino permessi il lusso di rimuovere il quasi.

E Taleb è così pignolo su questo.
Ha scritto una serie di saggi sul concetto che tutti i cigni sono bianchi ha bisogno di un quasi se no diventa una affermazione falsa!

Nella seconda pagina dei risultati di Google troviamo un articolo del suo sito ufficiale, in cui il filosofo racconta di aver fiducia delle crypto.
Solo nella terza pagina di Google compare l'articolo su Bitcoin su Medium dello stesso Taleb, la fonte, che citai ieri.

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Sono stata tentata di usare lo stesso titolo per questo post, forse avrebbe avuto ancora più effetto nel farvi riflettere sui bias che ci possono essere nelle informazioni che riceviamo nelle nostre ricerche sul web.
Questi pregiudizi inconsci sono in parte dovuti alla propria natura umana che ci porta a cercare spiegazioni e a caratterizzare tutto in un ideale platonico, dal quale lo stesso Taleb ci mette in guardia nella sua opera.

Si può essere comunisti in famiglia o nella tribù e libertari a livello federale.

Ma bloccarsi in schemi ci fa cadere nella trappola che tutti i cigni devono essere per forza bianchi, e senza questa caratteristica non sarebbero cigni.

Adattamento delle cose all'intendimento invece di adattamento dell'intendimento alle cose.

Se siete per il decentramento non potete essere favorevoli all'intervento dello Stato, né sotto forma di protezione, né in caso di pandemie.
Se si sostiene Bitcoin non si può sostenere lo Stato, mai.
E se non si sostiene lo Stato non si può credere alla pandemia.
Taleb è un ipocrita traditore.
Punto.

E buttiamo via nella spazzatura secoli di logica, cultura, dialogo e grandi pensatori che ci hanno permesso di alzarci sulle spalle dei giganti.

Sfumature, credo, riassume meglio ciò che volevo trasmettervi con questo capitolo, anche se non è così impattante e non guadagnerà tanti clicks come se avessi usato il titolo trend.
Non volevo essere SEO friendly e alimentare la bestia.
Non volevo alimentare ulteriormente questa polarizzazione che è diventata ancora più evidente in questo scambio di tweet e nelle risposte dei difensori di un bando e dell'altro che finiscono, involontariamente, per confermare che la maggior parte dei bitcoiners non sono in grado captare sfumature.
E non sono solo i Bitcoiners.

Queste sfumature che passano inosservate, a volte, nei sistemi complessi, a volte sommerse dalle decisioni di algoritmi che noi stessi alimentiamo.
Come questo articolo di qualche giorno fa, su Decrypt: Come l'antifragilità di Bitcoin lo rende quasi invincibile.

Non tutti hanno la volontà e il tempo di cercare nella seconda o terza pagina di Google, figuriamoci leggere i cinque volumi di Incerto. Ma questo non gli impedisce di opinare che Taleb sia un ipocrita traditore voltabandiera, forse auto-ingannati da una falsa libera opinione in cui l'algoritmo di Google ha molto a che fare.
Un algoritmo che si nutre delle nostre preferenze, ed è in fondo il nostro specchio, come un serpente che si morde la coda.
Un bucle di cui parleremo in un altro capitolo.

Ho deciso di includere questa storia perché questa serie di post è stata ispirata da un altro presunto traditore come Taleb, che insieme agli altri aspetti che ho menzionato nel primo capitolo mi ha ispirata e incoraggiata ad avventurarmi in questa serie.
Polarizzazione.
Anche questa parola mi sarebbe piaciuta come titolo.
La conservo per il prossimo capitolo.

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In Il Cigno Nero, Taleb dice che le idee sono contagiose.
Se avessimo un centinaio di giornalisti, veramente indipendenti, soprattutto dalle proprie di opinioni, avremmo probabilmente un centinaio di versioni diverse della verità, ma raggiungere questo grado di obiettività è quasi una utopia.
Tendiamo ad accettare le idee che più confermano quelle che già abbiamo preconcette, adattandole, un po' inconsciamente, a quelle del nostro prossimo più simili alle nostre, in questa smania di confermazione negli altri, perdendo ad ogni passo le piccole sfumature che ci rendono unici come individui.
Fino a quando le cento versioni diventano due versioni diametralmente opposte in cui una deve essere vera e l'altra falsa.

Il problema è che diventiamo sordi all'autocritica, lasciamo agire il nostro cervello rettiliano che ci dice che possiamo solo scappare o attaccare se non vogliamo rimanere paralizzati dal panico.
La polarizzazione impedisce il dialogo, facendoci percepire gli errori come un fallimento invece di vederli come esperienza. Questo ci impedisce di progredire e ci porta sempre più lontano dalla nostra utopica ricerca della verità.
Se qualcuno ci insegna i nostri errori ci difendiamo e attacchiamo piuttosto che fermarci a riflettere e perdiamo l'opportunità di imparare da essi.

Ho deciso di includere questa storia anche perché, prima di venirne a conoscenza, avevo letto altre critiche a questa tendenza di alcuni nel mondo crypto a credere utopisticamente, e forse ingenuamente, che Bitcoin possa sistemare tutto.
Bitcoin Fix That.

La caparbietà di alcuni esseri umani nel voler vedere tutto o bianco e nero.
Sinistra o destra.
Decentralizzato o decentralizzato.
Bitcoin o niente.
Un pericolo di cui penso dovremmo essere consapevoli e su cui volevo farvi riflettere, un pericolo che ci può portare al fondamentalismo con conseguenze peggiori di quelle di una pandemia.

Un pericolo che mi sembra sempre meno improbabile, quello di centralizzare le idee.

Al prossimo capitolo!

Baci, !BEER & abbracci 😘🍻🤗

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Pics dei separatori On the Shoulders of the Giants by @maruskina
Utilizzati anteriormente nel post

Un tesoro nascosto in una moneta da 2 Sterline AKA I miei obiettivi su Steemit Hive


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Pic by @maruskina

🇪🇸 VERSIÓN ESPAÑOLA 🇪🇸


Capitulos anteriores:

1. Los inuit
2. La verdad
3. Método científico
4. La crisis de la reproducibilidad
5. p-hacking
6. Velocità
7. Estatus y eficiencia
7. 1 Lo tuyo es mío
8. Orden en el caos
9. Momentum
10. Cisne Negro
11. Antifrágil
12. Fractal


Vimos ayer como Nassim Taleb se había convertido en todo un referente para los que ven las limitaciones y fragilidad de los sistemas centralizados como gobiernos y grandes corporaciones, y en particular por la comunidad crypto.

Hasta que llegó el coronavirus, como os adelanté ayer.

La postura que Taleb ha asumido frente a la pandemia ha sido percibida como una traición a estos mismos principios de descentralización, a la no intervención del Estado y al liberalismo Hayekiano, por muchos bitcoiner, sobre todo los maximalistas (los que defienden que solo debería existir Bitcoin).

Taleb twitteó una citación de Hayek sobre la necesidad de la intervención del Estado con una función protectora en caso de violencia, epidemias o desastre naturales, en respuesta a los pseudo-liberalistas Hayekianos, como los ha definido, que le acusaban de hipocresía.

En respuesta, Giacomo Zucco, uno de los más influyentes bitcoiner maximalistas italiano, twitteaba:

1) Hacerse famoso popularizando las ventajas del escepticismo independiente de la academia, el localismo antifraude y los requisitos de la piel en el juego,
2) usar argumentos ex auctoritate para imponer una planificación central global por parte de burócratas y políticos sin pelos en la lengua como la mejor gestión de riesgos. 🤮

Taleb lo retwitteó con su respuesta:

1) Lo explico en las transformaciones de escala de Skin in the Game: Bitcoin es una buena idea, pero casi todos los bitcoiners son unos completos idiotas, no pueden captar matices más allá de las galletas de la fortuna.
2) Mi idea es que el estado (fractal) se necesita SOLAMENTE para los riesgos de la cola sistémica, no para jugar con la vida diaria. Igual que los medicamentos.
Nassim Taleb

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Como os he contado, estoy leyendo este autor desde hace pocas semanas, y al leer algunas ideas, citaciones, me gusta hacer búsquedas en internet para comparar otros puntos de vistas, o ampliar conceptos y datos del libro. Así como el concepto de cisne negro me hizo pensar inmediatamente en la actual pandemia, aunque erróneamente, el concepto de antifrágil me hizo pensar en Bitcoin y la tecnología blockchain.

Abro Google y tecleo las palabras Nassim Taleb Bitcoin y los resultados que me aparecen en las primeras páginas llevan en su mayoría el titular:

Casi todos los bitcoiners son unos completos idiotas.

Alguno se ha permitido hasta el lujo de quitar el casi.
Con lo quisquilloso que es Taleb con esto.
¡Ha escrito una serie de ensayos sobre el concepto de que todos los cisnes son blanco necesita de un casi si no se convierte en una afirmación falsa!

En la segunda página de resultados de Google podemos encontrar un artículo de su web oficial, en el que el filósofo cuenta que apuesta por las crypto.
Solo en la tercera página de Google aparece el artículo en Medium del mismo Taleb, la fuente, sobre Bitcoin que cité ayer.

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He estado tentada de usar el mismo titular para este post, igual hubiera tenido hasta mayor efecto para hacernos reflexionar sobre lo sesgada que puede ser la información a la que llegamos en nuestras búsquedas en la red.
Estos mismos sesgos inconscientes que se deben en parte a la naturaleza humana que nos lleva a buscar explicaciones y a caracterizarlo todo en un ideal platónico, del que nos alerta el mismo Taleb en su obra.

Se puede ser comunista en familia o en la tribu y libertario a nivel federal.

Pero el encerrarnos en patrones nos hace caer en la trampa de que todos los cisnes tienen que ser blancos, y sin esta característica no se trataría de cisnes.

Adecuación de las cosas al entendimiento en lugar del entendimiento a las cosas.

Si eres por la descentralización no puedes ser a favor de la intervención del Estado, ni en forma de protección, ni en caso pandemias.
Si apoyas Bitcoin no puedes apoyar el Estado, nunca.
Y si no apoyas el Estado no puedes creer en la pandemia.
Taleb es un hipócrita traidor.
Punto.

Y a la basura siglos de lógica, cultura, diálogo y grandes pensadores que nos han permitido levantarnos a los hombros de gigantes.

Matices creo que resumen mejor lo que quería transmitiros con este capítulo, aunque no sea tan impactante y no gane tantos clicks como en el caso de haber usado el titular de tendencia.
No quería ser SEO friendly y alimentar la bestia.
No quería alimentar ulteriormente esta polarización que se hizo aún más evidente en este intercambio de tweets y en las respuestas de los defensores de un bando y de otro que acaban, involuntariamente, por confirmar que la mayoría de los bitcoiners no son capaces de ver matices.
Y no solo los bitcoiners.

Estas matices que pasan inadvertidas, a veces, en los sistemas complejos, a veces sumergidas por las decisiones de unos algoritmos que nosotros mismos alimentamos.
Como este artículo de hace unos días en Decrypt: Cómo la antifragilidad de Bitcoin lo hace casi invencible.

No todos tienen voluntad y tiempo de buscar en la segunda o tercera página de Google, menos de leerse los cinco volúmenes de la obra Incierto. Pero esto no le impide opinar que Taleb es un hipócrita que ha cambiado de bando, puede que autoengañados por una falsa libre opinión en la que el algoritmo de Google tiene mucho que ver.
Un algoritmo que se alimenta de nuestras preferencias, y que al fin y al cabo es nuestro espejo, como una serpiente que se muerde la cola.
Un bucle que analizaremos en otro capítulo.

He decidido incluir esta historia porque esta serie de post estaba inspirada en otro supuesto traidor como Taleb, que juntos a los otros aspectos que os mencioné en el primer capítulo me inspiraron y animaron en aventurarme en esta serie.
Polarización.
Esta palabra también me hubiera gustado como título.
La reservo para el próximo.

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En El cisne negro dice Taleb que las ideas se contagian.
De tener cien periodistas, independientes de verdad, sobre todos de las propias de opiniones, probablemente tendríamos cien versiones distintas de la verdad, pero llegar a este grado de objetividad es casi una utopía.
Tendemos a acercarnos a las ideas que más confirman las que ya tenemos preconcebidas, adaptándolas, un poco inconscientemente, a las de nuestros próximos que sean más símiles a las nuestras, en este afán de confirmación por los demás, perdiendo en cada paso las pequeñas matices que nos hacen únicos como individuos.
Hasta que las cien versiones se convierten en dos diametralmente opuestas en la que una tiene que ser verdadera y otra falsa.

El problema de esto es que nos volvemos sordos a la autocrítica, dejamos que actúe nuestro celebro reptiliano que nos dice que solo podemos huir o atacar si no queremos quedarnos paralizados por el pánico.
La polarización impide el diálogo, haciéndonos percibir los errores como un fracaso en lugar de verlos como experiencia. Esto nos impide progresar y nos aleja cada vez más de nuestra utópica búsqueda de la verdad.
Si alguien nos enseña nuestros errores nos defendemos y atacamos en lugar de parar a reflexionar y nos perdemos la oportunidad de aprender de ellos.

He decido incluir esta historia también porque, antes de conocerla, había leído otras críticas sobre esta tendencia de algunos del mundo crypto a creer utópicamente, y puede que tambén ingenuamente, en que Bitcoin lo puede arreglar todo.
Bitcoin Fix That.

La obstinación de algunos seres humanos en querer verlo todo o blanco o negro.
Izquierda o derecha.
Descentralizado o descentralizado.
Bitcoin o nada.

Un peligro del que creo deberíamos ser conscientes y sobre el que os quería hacer reflexionar, peligro que puede llevarnos a fundamentalismos con consecuencias muchos peores que una pandemia.
Un peligro que me parece cada día menos improbable, centralizar las ideas.

Hasta el proximo capítulo.

Besos, !BEER & abrazos 😘🍻🤗

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Pics de los separadores On the Shoulders of the Giants by @maruskina

Utilizados anteriormente para el post

Un tesoro escondido en una moneda de 2 Esterlinas AKA Mis objetivos en Steemit Hive



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Tendiamo ad accettare le idee che più confermano quelle che già abbiamo preconcette, adattandole, un po' inconsciamente, a quelle del nostro prossimo più simili alle nostre, in questa smania di confermazione negli altri, perdendo ad ogni passo le piccole sfumature che ci rendono unici come individui.

La frase, non dico più bella, ma che più mi è piaciuta di questo post.

È assolutamente verissima, così come è vero che, una volta che ci siamo fatti un'idea riguardo un argomento, difficilmente saremo disposti a cambiarla, ad accettare di aver fatto esperienza e dover quindi evolvere il nostro pensiero in base a essa.

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😅 Non sai quanto ci ho girato intorno!!!
Questa frase, mi sembrava un po' contorta nella costruzione, certo poteva essere molto più elegante, ma sono contenta non solo di essere riuscita a spiegarmi, ma che addirittura sia tra quelle che più ti sono piaciute nel post.
Posso ritenermi soddisfatta 😅.
Grazie mille ancora!
Baci, !BEER & abbracci

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La caparbietà dell'essere umano nel voler vedere tutto o bianco e nero.

A mio parere, il soggetto è più la cultura occidentale che l'essere umano.
Molte culture orientali, in particolare quella indiana, NON è così binaria.

Un caro abbraccio! 🤗
!BEER

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Giustissima osservazione.
Effettivamente, seguendo il discorso dei capitoli precedenti, sarebbe più corretto dire la caparbietà di alcuni esseri umani.

Come diceva il buon Aristotele:

Dire di ciò che è che non è, o di ciò che non è che è, è falso; dire di ciò che è che è, o di ciò che non è che non è, è vero.
Vero e falso non si trovano nelle cose ma nel pensiero soltanto.

Mea culpa per questa approssimazione nel linguaggio usato. Lo correggo subito. 😜
Sicuramente la cultura influisce molto, concordo che quelle orientali sono meno dualiste, mentre noi occidentali tendiamo di più alla categorizzazione.
Millenni di bene e male passano fattura, credo che anche questo possa influire, ma sicuramente ci sono mille altri fattori.
Se dovessi azzardare, direi che questi alcuni in realtà sono pochi (o forse è solo una mia ingenua speranza?), ma con le loro capacità di comunicazione, leadership, carisma e quant'altro, riescono a far prevalere la propria visione sulle masse. Possiamo chiamarla la cultura di un gruppo, e non sempre è qualcosa di negativo.

Ho dovuto interrompere la serie qualche giorno, ma ho già pronto il prossimo capitolo dove faccio alcuni esempi un po' curiosi di questo tipo d'influenza del gruppo e della cultura su alcuni individui.
Grazie mille per leggermi e per il tuo sempre gradito commento!

Baci, !BEER e abbracci 😘🍻🤗

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Una !BEER si beve sempre volentieri in compagnia!

Che aria tira alle Canarie? C'è di nuovo allarme covid?
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La versione ufficiale?
Destino sicuro.
Versione canaria?
Pan para hoy pandemia para mañana.
Come in ogni sud che si rispetti, tiriamo a campare 😜
La situazione Spagna e Canarie ha bisogno di una serie di post a parte.
Baci, !BEER & abbracci 😘🍻🤗

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Bene, aspetto il post dettagliato più che volentieri! 🙏

Un caro abbraccio e un goccio di !BEER

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