(Immagine di Pixabay)
Buonasera amici di Hive !!!
Ne chiudono uno, ma ne arrivano cento altri.
Questo sembra quello che accade sempre, quando le autorità cercano di limitare, o addirittura chiudere, delle novità che nascono su internet, è come cercare di tappare un foro in un tubo con della gomma da masticare, prima o poi l'acqua trova un altro percorso e riesce ad uscire fuori lo stesso.
Sto parlando, ovviamente, del tanto amato, temuto, odiato, discusso ChatGPT: le autorità italiane hanno chiuso l'accesso per gli utenti del nostro paese, perchè la famosa AI di produzione di testi, non rispetterebbe le leggi sulla privacy dei propri utenti.
Effettivamente, quando l'ho provato, prima che la chiudessero, era un po' inquietante il fatto, che ,sul lato sinistro dello schermo c'erano, in fila, tutti i dialoghi fatti in chat, divisi anche per categorie, dava , infatti, l'idea che ci stessero spiando e catalogando , e memorizzando poi in un file tutto quello di cui avevamo discusso.
Un po' come i social, Facebook in testa, che producono il grosso del loro fatturato fornendo informazioni sensibili e di mercato alle aziende , sotto pagamento, per poi poter usare queste info per fare pubblicità mirate: se per esempio posto tante foto del mio giardino e faccio vedere che sono appassionato di piante, ecco che, puntualmente, riceverò a destra e manca pubblicità su attrezzi di giardinaggio.
Questo, in verità, succede anche con le ricerche su google e altri motori di ricerca: se cercate "drone riprese", state certi che verrete inondati di pubblicità mirate, anche via email.
È ovvio, che lo spiarci , è un affari che dico milionario, ma miliardario, come disse qulacuno famoso di cui non mi ricordo il nome: " se un servizio è gratuito, vuol dire che il prodotto da vendere sei tu".
Poi, il fatto che si poteva accedere a ChatGPT entrando con i profili google o apple, la dice lunga su quale potesse essere il fine ultimo: ora , sì, che siamo schedati.
Io, quando ho fatto le poche prove con ChatGPT, ho sempre parlato di cose superficiali e sono stato attento a non dare informazioni personali.
Però, guardando come la persona media usa i social come Facebook e Instagram, dove mettono decine di foto personali a settimana, la speranza che l'utente medio abbia un minimo di pudore e malizia nel dare informazioni personali, è del tutto vana.
Comunque, c'è già una versione italiana di nome PizzaGPT dove non bisogna iscriversi in nessuno modo, ma sono sicuro che ce ne sono e ne nasceranno a centinaia nei prossimi giorni, il settore di mercato è troppo goloso per rimanere in mano a pochi.
L' Intelligenza Artificiale è quì per restare, e , volenti o nolenti, ci dovremmo convivere in qualche modo.
Grazie dell'attenzione e alla prossima.