Un cavallo moderno

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Quello di legno, gigante, lasciato dai Greci sulla spiaggia antistante Troia è storia nota. Magari non tutti ricordano che il trucco non sarebbe mai riuscito se un giovane greco, chiamato Sinone, abile con la favella mentì spudoratamente, dicendo di essere una vittima degli stessi greci. Senza il suo operato il cavallo probabilmente sarebbe rimasto nella spiaggia, infatti oltre a giustificare il cavallo come una offerta micenea agli Dei, utilizzò proprio l'imponente forma come una scusa geniale. "Lo hanno fatto così grande perché non vogliono che lo portiate dentro le mura, annullando così l'offerta fatta alla dea Atena."

Oggi i cavalli hanno cambiato forma, non sono neanche più cavalli, anche il legno è scomparso, ora sono del tutto eterei e molto più subdoli. Si potrebbe stare giorni a parlare di quelli con le più cattive intenzioni, cioè i truffatori di mestiere.

Il cavallo di troia di cui vorrei parlare oggi si chiama "tastiera" ed anche in questo caso non mi sto riferendo a quella fisica, quella che tutti conosciamo, ma la sua controparte impalpabile, al massimo emette una vibrazione. Quella che appare e scompare negli schermi tattili dei nostri dispositivi.

Tralasciando tastiere improbabili create da società o programmatori totalmente sconosciuti, puntiamo direttamente ad una creata da un nome importante, Google. Ovvero la GBoard, dove appunto la G simboleggia ed identifica la società.

Ad un certo punto Google crea la tastiera come una App dedicata che è scaricabile nello store di Android (il play store) ed anche in quello di Apple. In effetti in entrambi i sistemi si trovano fior fiore di tastiere alternative, ammetto una certa ignoranza lato "mela morsicata" non ne ho mai provate, per cui non è mi è del tutto chiaro il funzionamento di sostituzione.

In Android invece è cosa nota, si possono cambiare le tastiere con molta facilità perché è proprio previsto nel core del sistema. Ed è un po' curioso, sembra quasi che tale cosa sia una specie di scarica barile per una incombenza non imprescindibile, senza la tastiera il dispositivo sarebbe quasi inutilizzabile. Il fatto che Google ne abbia fatta una scaricabile dallo store dovrebbe far scattare l'allarme, ma siccome lo fa anche per tutti gli altri servizi, si maschera bene.

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Image by Hans Rohmann from Pixabay

E qui si arriva al punto, molti tech blogger si sono accorti che in programmi che non sono di Google, ad esempio Whatsapp o Telegram, non sempre ma comunque abbastanza spesso, certe parole chiave innescano delle pubblicità relative all'interno del network di Mountain View. Inizialmente la cosa era spiazzante, c'era un accordo tra varie società e Google? impossibile perché il dato in questione è custodito con molta gelosia anche perché lo sfrutterebbero i diretti interessati. Eppure Google riesce a sapere che su programmi non suoi sono stati digitati certi termini da utilizzare come parole chiave nella profilazione dei banner da mostrare.

E il trucco sta proprio nella tastiera, infatti se questa funziona come un key-logger, di fatto passa trasversalmente qualsiasi App e quello che scrivete viene in qualche modo monitorato da qualche algoritmo. Infatti la Gboard parte con le impostazioni di default dove una delle opzioni si prefigge il miglioramento del correttore grammaticale e del funzionamento generale.

Chiaramente per operare questi miglioramenti devono sapere come gli utenti la stanno usando. Una perfetta controparte del vecchio cavallo di legno. Perse nelle pieghe di quei "accetta i termini" evidentemente abbiamo accettato a nostra insaputa il fatto di monitorare quanto scriviamo anche per la profilazione come può essere quella dei banner.

Quindi a voglia scaricare cookie eccetera, neanche a dire che li butti fuori dalla finestra e lo entrano direttamente dalla porta d'ingresso utilizzando la chiave che inconsapevolmente gli abbiamo dato noi.

"E portammo il cavallo dentro le nostra mura"

Nel caso di Apple la situazione è più distensiva, sappiamo di base che loro vendono prodotti non pubblicità, inoltre battono ad ogni convention la questione privacy e sicurezza. Dall'altra parte abbiamo una società che vende proprio pubblicità. Questa constatazione già porta a capire dove "tira il vento", anzi... dove nitrisce il cavallo.



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Me lo sono sempre immaginato che ci “rubavano” anche i dati della tastiera... adesso ne ho la prova. Va bhè!

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e che vuoi farci... tornare indietro ai gsm lcd non si può, anzi...

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