L'auto ad idrogeno è una bufala - parte 1
Ad ondate cicliche saltano fuori "cose" sull'idrogeno, anche perché spesso sono le case automobilistiche che per darsi una tonalità green, sputano fuori un qualche prototipo che rimane tale. Solo Toyota ne ha una, per modo di dire, a listino. Ma è sostanzialmente una "boutade" di marketing. Comprarne una sarebbe come il Tafazzi che con la bottiglia si colpiva le parti basse. Non ci sono distributori e vedremo il perché. Non è solo una questione di mancanza di vetture in circolazione.
Fatto sta che per molti si è creato questo mito dell'auto ad idrogeno. L'altro giorno al caffè un tizio se ne esce che "questo è il futuro" paventando la solita retrospettiva complottista per giustificare il fatto che non ci sono ancora.
Gli ho subito ribattuto, e pochi secondi dopo un collega laureato in fisica nucleare lo ha rimesso adeguatamente a zittire in modo molto più netto.
Personalmente sono partito dal chiedermi cosa è l'idrogeno e come si ottiene. Le risposte a questa domanda dovrebbe essere più che sufficiente, ma vedremo che più andiamo avanti nella questione e più tutto appare grottesco.
Su cosa sia l'idrogeno, meglio di Wikipedia, non potrei rispondere, per cui vi lascio il link. Da Wikipedia puntualizzo solo il fatto che è un elemento presente ovunque nell'universo, ad esempio il 90% del sole è composto da questo elemento, ma sulla Terra praticamente assente come forma primaria, cioè non ci sono giacimenti gassosi come il metano, per cui va prodotto.
E qui arrivano le grane, per produrlo ci sono vari modi, quello al momento più efficiente è "rubarlo" all'acqua. Infatti, l'acqua con il simbolo H2O ci dice che essa è composta con due atomi di idrogeno e uno di Ossigeno.
Peccato che per scindere quella parte di Ossigeno, anche variando le modalità, è necessaria una abnorme fonte energetica elettrica, derivante auspicabilmente da fonti rinnovabili. Il saldo energetico del gas risultante non giustifica in nessun caso lo spreco di quella energia elettrica, che può essere al contrario utilizzata già oggi in modo ben più efficiente sulle auto con batterie al Litio.
C'è poi il discorso che l'acqua in questione non è quella marina, in quanto l'elevata salinità rende inutilizzabili gli impianti solo dopo poche conversioni. Quindi l'acqua è quella mineralizzata o denaturata, e sappiamo già oggi che una discreta parte della popolazione mondiale non ha accesso all'acqua.
Il secondo metodo, ovvero la reazione di sintesi del metano è pure peggio, perché lo stesso produce elevati volumi di CO2, senza contare che metano o carbone sono elementi finiti e non rinnovabili. E come nel caso dell'elettrolisi dell'acqua ci sono sistemi più efficienti di utilizzo di questi elementi.
continua...
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