E se la storia si ripete?

A metà maggio o giù di lì, Google ha presentato il suo I/O, con il keynote iniziale dove spiegano le novità in arrivo. Che quest'anno ovviamente erano totalmente incentrate sull'intelligenza artificiale.

Una considerevole mole di cose e idee interessanti. Ma mi soffermo su una in particolare, ovvero Google stessa. Anche perché la manovra che stanno per fare potrebbe essergli fatale.

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Per farla breve, il motore di ricerca non esisterà più, cioè non come lo conosciamo oggi. Ovvero ad una ricerca viene esposto un elenco di siti che più si avvicinano alla richiesta. Con Chat-GPT il paradigma, anche quello percepito ed in qualche modo interiorizzato, è quella della conversazione con un chat-bot.

Google, quindi, vuole virare su quel paradigma. Anche perché Bing, il suo concorrente, sta già facendo, seppur mantenendo anche il vecchio modello di ricerca, proprio questo.

Il fatto è che quello che abbiamo visto è una iterazione con delle richieste e una risposta in cui Google va a prendere pezzi di informazioni su vari siti e ne compone una risposta. Dal punto di vista dell'utente la cosa è buona, il problema è che lo stesso rimane nel sito di Google.

Quindi il sito dove il motore di ricerca ha reperito determinate informazioni, al di là dell'asettico traffico di un crawler, non riceverà nessuna visita reale. Quello che in gergo viene chiamato "referral". A questo punto chi gestisce un sito e ne cura il materiale si porrà certamente la domanda "per quale motivo non dovrei bloccare Google?".

Visto che si può fare benissimo, attraverso "robots.txt" se stiamo nel caso gentile, ben più cattivo se usiamo un qualunque firewall.

Se da quel versante devo vedermi uno script che consuma traffico, cicli di cpu e memoria per scansionare le pagine, in cambio di nulla, tanto vale che lo blocchi o lo penalizzi in favore di un duckduckgo.com ed affini.

Chiaramente Google fa quello che gli pare, così come lo faranno i gestori dei siti. Ma fino ad oggi c'era un deal non scritto di mutua collaborazione, che a mio avviso stanno per mandare all'aria unilateralmente. Anche perché quella che hanno mostrato non era una demo o un concept, a quanto dicono entro fine anno tutto ciò sarà realtà ovunque.

Nel 2000 Yahoo e Altavista sembravano avere le fondamenta inaffondabili, ed invece sappiamo come è andata la storia. Che potrebbe ripetersi...

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