It works better if you plug it in.
This weekend I took a nice break from technology!
Of course I also skipped my publications, but if you decide to go on a "diet", then you have to follow it strictly, right?
I basically only used my smartphone, which however, on Saturday and Sunday, was a simple cell phone used only for calls and text messages.
I confess that I really needed a total detachment from the internet and from everything technological that I own; it's a bit like a detox fast, something like that helps eliminate waste and get back in shape.
Of course, as far as I'm concerned, it can't be an experience that lasts too long since, basically, I carry out most of my activities using the computer and accessing the "great web".
Obviously, in these two days, there were so many things that went through my head and the reflections that I carried forward.
First of all, I found myself thinking about when technology was not so advanced, when smartphones did not exist and connecting to the internet was a mystical experience that required a lot of time and patience; I asked myself, but how did I do it?
In reality, the answer is obvious and obvious, when you do not know something it is not essential; the internet for example existed but it was not yet developed as today or rather, it was not accessible to everyone in the same way.
We mere mortals had a very slow connection that was really of little use, but surely, there were already those who could make use of this technology in a more relevant way.
To understand a bit like Artificial Intelligence today, we play with ChatGPT while someone will already be talking to computers that if they are not totally sentient are very close to us.
With my reflection I went backwards instead of forwards and I thought about life without cell phones, it's not that it was very different from when the "portable phone" came along.
Thinking back to many objects and actions of the nineties I began to realize that some things, in their simplicity and despite being very retro, were also much more enjoyable than today's evolved version; video games, the camera but not only that, even many experiences were much simpler but much more fun...
Yesterday, for example, I went to the stadium to watch the Reggina match and I reflected on the fact that today football has become much uglier and less fun, surely the factors that have led to this result are many and must all be crossed and connected to each other, one of these however is certainly technology; football today is less immediate, during a match they stop to consult the "var" and there is a lot of downtime, they look at the monitors, communicate with microphones and earphones, it has become a sport in which there are continuous penalties, free kicks, warnings and various sanctions.
What is one of the contact sports par excellence is trying to reduce contacts to a minimum, this thing is absurd and at the same time ridiculous.
Some might say that today we make much fewer mistakes, I would reply that in the past mistakes were part of the game and we learned to accept them; I don't want to be a hypocrite, surely when you were penalized by a mistake you would get annoyed and maybe even really pissed off at the time, but after a while, it would pass.
There was the concept that to err was human, a referee could make a mistake, a player, the coach could make a mistake in lining up the team, but, leaving the world of sport, an employee could make a mistake in carrying out his job, a musician or a singer during a concert... In the past, mistakes were allowed because man was imperfect and subject to mistakes that were a natural thing.
Today, however, we seek perfection, I am a fussy and precise person and I agree with the fact that we try to reduce the possibility of error to a minimum, but, I admit, I am not of the "party" of those who would like to make errors disappear completely.
I believe that an occasional technological diet brings us closer to our fallibility and I think that it is absolutely not a bad thing; it is important to progress, develop and move forward but we must never lose contact with our roots, forget our past and where we came from and, above all, we must always stay in touch with our human side.
I repeat it practically every couple of posts, in life in general the fundamental thing is balance; whether we talk about technology, sports, food or anything else... Often too much is bad, but too little is also bad, you need the right amount of everything!
Well, for today I will stop here even if I confess that the topic is interesting and I would still have many things to say... However, I will leave space for you, express your thoughts and ideas in the comments, I am really curious to know what you think.
I hug you!
In questo fine settimana mi sono preso una bella pausa dalla tecnologia!
Naturalmente ho saltato anche le mie pubblicazioni, ma se si decide di fare una "dieta", poi la si deve seguire in maniera ferrea, no?
Ho praticamente utilizzato solo lo smartphone che però, sabato e domenica, è stato un semplice cellulare adibito solo a chiamate e messaggini.
Confesso che mi ci voleva proprio un distacco totale da internet e da tutto ciò che di tecnologico possiedo; è un po' come il digiuno depurativo, una cosa del genere serve a eliminare le scorie e a rimettersi in forma.
Naturalmente, per quel che mi riguarda, non può essere un'esperienza protratta troppo a lungo visto che, praticamente, svolgo la maggior parte delle mie attività utilizzando il computer e accedendo alla "grande rete".
Come è ovvio, in questi due giorni, sono state tantissime le cose che mi sono passate per la testa e le riflessioni che ho portato avanti.
Mi sono prima di tutto ritrovato a pensare a quando la tecnologia non era così avanzata, a quando non esistevano gli smartphone e collegarsi con internet era un'esperienza mistica che richiedeva tanto tempo e pazienza; mi sono chiesto, ma come facevo?
In realtà la risposta è scontata e ovvia, quando una cosa non si conosce non è indispensabile; internet ad esempio esisteva ma ancora non era sviluppato come oggi o meglio, non era accessibile a tutti nella stessa maniera.
Noi comuni mortali avevamo una connessione lentissima e che serviva davvero a poco, sicuramente però, esisteva già chi poteva fare uso di questa tecnologia in maniera più rilevante.
Per intenderci un po' come per l'Intelliggenza Artificiale oggi, noi giochiamo con ChatGPT mentre qualcuno starà già parlando con dei computer che se non sono totalmente senzienti ci sono molto vicini.
Con la mia riflessione sono andati a ritroso invece che in avanti e pensavo alla vita senza cellulari, non è che fosse molto diversa rispetto a quando c'è stato l'avvento del "telefono portatile".
Ripensando a tanti oggetti e azioni degli anni novanta ho cominciato a rendermi conto che alcune cose, nella loro semplicità e pur essendo molto retrò, risultavano anche molto più piacevoli della versione odierna evoluta; i videogiochi, la macchina fotografica ma non solo, anche molte esperienze erano molto più semplici ma molto più divertenti...
Ieri, ad esempio, sono andato allo stadio per assistere alla partita della Reggina e riflettevo sul fatto che oggi il calcio è diventato molto più brutto e meno divertente, sicuramente i fattori che hanno portato a questo risultato sono tanti e vanno tutti incrociati e collegati tra loro, uno di questi però è sicuramente la tecnologia; il calcio oggi è meno immediato, durante una partita si fermano a consultare la "var" e ci sono tanti tempi morti, guardano i monitor, comunicano con microfoni e auricolari, è diventato uno sport in cui ci sono continui rigori, punizioni, ammonizioni e sanzioni varie.
Quello che è uno degli sport di contatto per eccellenza sta cercando di ridurre al minimo i contatti, questa cosa è assurda e allo stesso tempo ridicola.
Qualcuno potrebbe dire che oggi si sbaglia molto meno, a me viene da replicare che in passato l'errore faceva parte del gioco e si imparava ad accettarlo; non voglio essere ipocrita, sicuramente quando venivi penalizzato da un errore ti infastidivi e magari sul momento ti incazzavi anche parecchio però, dopo un po', Ti passava.
Esisteva il concetto per cui errare era umano, poteva sbagliare un arbitro, in giocatore, l'allenatore nello schierare la formazione ma, uscendo dal mondo dello sport, poteva sbagliare un dipendente nello svolgere il suo lavoro, un musicista o un cantante durante un concerto... In passato era ammesso l'errore perché l'uomo era imperfetto e soggetto agli sbagli che erano una cosa naturale.
Oggi invece si cerca la perfezione, io sono una persona pignola e precisa e sono d'accordo sul fatto che si provi a ridurre al minimo la possibilità di errore però, ammetto, che non sono del "partito" di quelli che l'errore vorrebbe farlo scomparire totalmente.
Credo che una saltuaria dieta tecnologica ci riavvicini alla nostra fallibilità e penso che non sia assolutamente un male; è importante progredire, sviluppare e andare avanti ma non bisogna mai perdere il contatto con le proprie radici, dimenticarsi del proprio passato e da dove si è venuti e, soprattutto, bisogna sempre restare in contatto con il proprio lato umano.
Lo ripeto praticamente ogni paio di post, nella vita in generale la cosa fondamentale è l'equilibrio; sia che si parli di tecnologia, di sport, di cibo o di qualsiasi altra cosa... Spesso troppo è male, ma lo è anche troppo poco, di tutto ci vuole il giusto!
Bene, per oggi mi fermo qui anche se confesso che l'argomento è interessante e di cose da dire ne avrei ancora tante... Lascio però spazio a Te, esprimi i Tuoi pensieri e le Tue idee nei commenti, sono davvero curioso di sapere quello che pensi.
Ti Abbraccio!
The texts are translated with simultaneous translators; for the avoidance of doubt I have decided that they will all be translated exclusively with Google Translate.Of course, English is not my first language but I try, forgive any mistakes and imperfections of Translate.